Consigliare un buon vino bianco

Se nella vostra azienda offrite ai vostri clienti un vino per il consumo sul posto (come in un ristorante o vineria) o se semplicemente vendere il prodotto per il consumo a casa o come proposta regalo (come nel caso di enoteche o negozi specializzati), è importante, per una buona assistenza clienti, conoscere almeno le basi sul vino.

In questo articolo introduciamo alcune proposte su come consigliare un vino bianco, con cosa si può sposare e come servirlo adeguatamente.

Tipi di vino bianco

Molte persone pensano che il vino bianco sia fatto solo con uva bianca e questo è il primo grande errore. Il vino bianco, il cui colore può variare dal giallo chiaro al giallo oro, proviene dal succo della polpa di diversi tipi di uva: in alcuni casi viene utilizzata anche l’uva nera, per vari motivi, o quando l’acino nero ha la polpa bianca o, nei casi dell’uvaggio è misto e viene impiegata solo una piccola percentuale di uva nera che non altera la riuscita, né il colore nei vini.

Il vino bianco è prodotto in tutto il mondo e possiede diverse caratteristiche in base alla zona in cui il vitigno viene coltivato, infatti, molte varietà di uva prodotte assumono particolari proprietà organolettiche in base al clima, il tipo di terreno, il tasso di umidità e moltissimi altri fattori che influenzano la riuscita del prodotto. Tra le varietà di uva bianca più conosciute ed utilizzate proprio per la produzione di vino pregiato, ci sono: Chardonnay, Sauvignon e l’uva Riesling. Invece l’uva ad acino nero (e polpa dal colore neutrale) utilizzata per fare il vino bianco è il Pinot Nero.

In base a ciò che gli esperti del settore ci dicono, la classificazione dei vini bianchi può essere più o meno distribuita per queste differenti tipologie:

Vini bianchi aromatici: di solito sono fatti da varietà come Moscato, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer e alcune varietà di uvaggi bianchi italiani, che hanno come caratteristica il fatto di avere un sapore fruttato ed una gradazione alcolica discreta.

Vini bianchi corposi: o anche detti fermi, hanno un sapore forte non solo per il tipo di uva utilizzata per la loro preparazione, ma anche perché sono vini con un certo tempo di invecchiamento.

Vini bianchi leggeri: non sono delicati come i vini aromatici ma, allo stesso tempo, non arrivano ad avere il corpo dei vini fermi. Infatti si trovano ad un punto intermedio tra la prima tipologia di vino e la seconda.

Vini bianchi frizzanti: si dice di uno un vino frizzante che debba esplodere quando viene aperto per essere servito, in questo modo si crea la schiuma, che richiama tanto ai momenti festosi. Questi vini sono un po’ più acidi se vengono prodotti con varietà di uva nera, in questo caso anche l’apertura sarà più esplosiva.

Tra i vini bianchi frizzanti più conosciuti in Italia ci sono lo Champagne francese e lo Spumante italiano, ma non sono gli unici paesi in cui vengono prodotti: in Spagna, in Germania e persino in America vengono prodotti di vini frizzanti di altrettanto alta qualità.

 

Consigliando un vino bianco

Vino Bianco

  • Il primo è quello di informarsi bene con cosa si sposano e come vengono consumati. Il vino bianco di solito viene consumato come aperitivo (quando è secco o anche detto Brut) o per accompagnare dessert nel caso delle varietà dolci. Se però intendiamo servirlo durante il pasto è essenziale sapere che, di solito, è ideale con le carni bianche, il pesce ed i frutti di mare. In alcuni casi si accosta bene anche ad alcuni formaggi, tuttavia, in questo caso è importante avere una cultura più approfondita, altrimenti corriamo il rischio di consigliare un vino che “uccide” il sapore del formaggio;
  • Il vino bianco dovrebbe essere servito freddo, infatti, la temperatura ideale è di circa 12ºC, quindi, se necessario, è opportuno riporre la bottiglia in frigorifero dalle 2 alle 4 ore;
  • Nel caso in cui decidessimo di raffreddare il nostro vino bianco nel modo sopracitato, la bottiglia andrebbe rimossa dal frigorifero mezz’ora prima di servirla, per dare il tempo al vetro di assestarsi e perdere la sua patina di umidità. Questo viene fatto soprattutto per consentire al vino di respirare attraverso il tappo di sughero.
  • Per servirlo nella maniera corretta, è importante saper prendere la bottiglia dalla base, per non trasmettere il calore corporeo con il palmo della mano al corpo della bottiglia di vino, inclinandola a 45° dal bicchiere vuoto predisposto;
  • Ricordiamoci che i bicchieri idonei per il vino bianco sono i calici con il collo stretto ed un apertura non molto ampia;
  • Difficile da pensare, ma in alcuni casi il vino bianco non viene consumato completamente, in questi casi, per poter conservare correttamente il vino, la bottiglia deve essere ritappata con il tappo originale (operazione che da sempre mette in seria difficoltà anche i più risoluti) per permettere alla bevanda di mantenere le sue caratteristiche organolettiche, questo per un periodo di non più di 4 giorni, affinchè questa accortezza abbia dei reali effetti concreti.

Proporre vino bianco ai propri clienti con la consapevolezza di consigliare la cosa ideale a seconda delle circostanze, vuol dire effettuare uno studio sistematico della materia e mantenersi sempre aggiornati; è chiaro che in alcuni casi si viene fortemente influenzati dal gusto personale, ma in ogni caso la scelta di buoni fornitori di vino bianco è il primo passo per offrire un prodotto di qualità.